fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza |
Diario
3 giugno 2006
3 GIUGNO 1989: TIENANMEN
Alle 0,30 locali, le 17 e 30 in Italia, trasmesso dai teleschermi dei telegiornali la sera del 3 giugno, inizia il massacro.
STUDENTI IN RIVOLTA MASSACRATI NELL'IMMENSA PIAZZA DI PECHINO
La cronistoria nei servizi della stampa italiana di ALESSANDRO FRIGERIO
La repressione di piazza Tienanmen poneva fine a quella che è stata definita la "primavera" di Pechino. Il 18 aprile 1989 un pugno di studenti, diventati nel corso delle settimane alcune migliaia, avevano occupato piazza Tienanmen al grido di "Abbasso la rivoluzione, viva la democrazia, viva la Cina". Chiedevano di rimettere in sesto l'economia, che già dall'anno precedente viaggiava tra i flutti del caos più totale, e di avere più voce nelle scelte future del paese. Morto Hu Yaobang, l'ex segretario del partito licenziato per aver appoggiato le rivolte studentesche del 1987, gli studenti trovarono in Zhao Zyiang un loro paladino. "Gli studenti sono patrioti. Vogliono solo denunciare i nostri errori" aveva affermato Zhao il 4 maggio. In tutta risposta il 20 maggio fu introdotta la legge marziale, mentre Zhao veniva progressivamente estromesso dai vertici del partito. Il 28 maggio gran parte della protesta studentesca era rientrata, sconfitta per sfinimento dal lungo ma incruento braccio di ferro con il potere. Di seguito la cronaca di ciò che successe dopo, a partire dal 1° giugno e fino al 10 dello stesso mese, vista con gli occhi di quattro grandi quotidiani italiani, Corriere della Sera, Il Giornale, La Repubblica e l'Unità. Ognuno ha voluto raccontare e spiegare a suo modo gli avvenimenti sanguinosi a cui il mondo assisteva impotente. Ognuno col suo punto di vista specifico. Ognuno cercando di spiegare ai lettori il perché di un tragico massacro che in quel memorabile 1989 segnò la fine di tanti regimi comunisti, ma non di quello cinese. Da questo punto di vista, le polemiche tra i partiti italiani e il Pci, nonché quelle tra giornalisti e intellettuali di diversa estrazione in merito alla morte dell'ideologia comunista hanno trovato sulla carta stampata la loro arena più infuocata. Anche di ciò abbiamo voluto rendere conto. 
barbara
| inviato da il 3/6/2006 alle 0:30 | |
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