Diario
11 maggio 2011
LA PUBBLICITÀ È L’ANIMA DEL COMMERCIO?
Da un tema del mio scolaro F. B. (no, non è il gemello di facebook).
Dopo siamo andati a un parco giochi. In internet c’è scritto che il parco giochi [di Graz, ndb] è molto bello, ma in realtà non è bello: in tutto il parco c’era solo la merda dei cani.
No, la pubblicità non è l’anima del commercio se poi c’è un ragazzino sveglio che la sputtana e una professoressa fetente che mette in rete lo sputtanamento.
barbara
22 settembre 2009
NON HANNO MAI DATO PROBLEMI

Guardate questi due. Guardate la loro faccia. Guardate la loro espressione. Guardate il loro atteggiamento. Guardate il loro comportamento. Hanno, tra le altre cose, sgozzato un bambino di tre anni, tenendogli ferma la testa mentre gli tagliavano la gola. Dice che bisogna assecondare la loro richiesta di riunirsi, perché separati soffrono. Dice che è giusto accontentarli perché non hanno mai dato problemi. Dice.
barbara
25 febbraio 2008
E NIENTE
Ancora un mese di tutore e stampelle e calcio e vitamina D, poi si vedrà.

barbara
merda
| inviato da ilblogdibarbara il 25/2/2008 alle 12:57 | |
21 dicembre 2007
RICORDO DI NATALE
Dev’essere stato quando avevo quattordici anni. Mi hanno detto quest’anno niente regali, non ci sono soldi. E va bene, se non ci sono non ci sono, sono sempre stata una bimba ragionevole, io, e le cose le capivo. E quindi, per non rischiare delusioni, ho cominciato da subito a prepararmi. Forse, ho pensato, troverò solo un sacchettino di caramelle. O forse no, un sacchettino è troppo, forse sarà un pacchetto di Charme’s da cinquanta lire. O forse mi prenderanno qualcosa che mi serve e che mi dovrebbero comprare comunque, per esempio un paio di calzettoni, che quelli che ho sono tutti rattoppati. O qualcosa per la scuola, che tanto prima o poi dovranno comprarmelo lo stesso. Un quaderno, per esempio. O una penna. O una matita, che costa anche meno. L’ultima notte l’ho passata a ripetermi non aspettarti regali non aspettarti sorprese non aspettarti regali non aspettarti sorprese … per non rischiare una dolorosa delusione la mattina. Quando dalle persiane ha cominciato a filtrare la prima luce, incapace di resistere ancora, mi sono alzata e piano piano sono andata a vedere sotto l’albero. Non c’era niente. Non un sacchettino di caramelle, non un pacchetto di Charme’s da cinquanta lire, non un paio di calzettoni da portare al posto di quelli rattoppati, non un quaderno, non una penna, non una matita. Niente. Ho pianto per una settimana intera. Quando poi, a distanza di anni, si riflette e ci si ricorda che i soldi per il vino invece c’erano sempre … Comunque no, non è per questo che odio il natale: fosse tutto qui ci andrei a nozze, col natale.
Con questo vi saluto, ci rivediamo l’anno prossimo.
barbara
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