fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza |
Diario
8 settembre 2008
LA MAGA DELLE SPEZIE
È una fiaba, naturalmente, con tutto il suo armamentario di magie e incantesimi e preveggenze e sortilegi – e tuttavia così densamente popolata di persone vere, di sofferenze vere, di vita vera, che sembra vera. Più che una maga, a dire la verità, è una sacerdotessa delle spezie: non padrona ma umile e devota servitrice, con regole ben precise da rispettare: mai allontanarsi dalla bottega, mai guardarsi allo specchio e, soprattutto, mai lasciarsi coinvolgere emotivamente da un essere umano. Ma come si fa a non lasciarsi coinvolgere quando si tocca con mano tanta sofferenza. Come restare indifferenti di fronte alla giovane fatta sposare con l’inganno, che il marito regolarmente picchia e violenta e alla quale non sempre i pur grandi occhiali da sole bastano a nascondere tutti i lividi della faccia. Come non preoccuparsi per il ragazzino timido finito nelle grinfie di una banda di spacciatori. Come non dare una mano al nonno che vorrebbe tanto dire “ho sbagliato” ma non sa come dirlo perché nessuno è disposto ad ascoltarlo. Come non impazzire di rabbia quando un essere umano viene ridotto a una polpetta sanguinolenta e reso invalido per sempre e chi, per puro razzismo, lo ha ridotto così viene assolto – e le spezie stanno a guardare. E poi quell’uomo misterioso, bello e affascinante, dagli occhi profondi che sembrano vedere oltre: oltre le rughe posate sulla sua faccia, oltre la carne flaccida e la pelle grinzosa che le è stata data al momento di iniziare la sua missione nel mondo, oltre le vecchie mani nodose che nel tempo di un respiro hanno preso il posto delle sue lisce e bellissime, quell’uomo che sembra avere compreso ciò che non si può comprendere, quell’uomo che la guarda come guarderebbe una ragazza, quell’uomo che guardandola fisso negli occhi dice: “Lo so che questo non è il tuo corpo” … Ma le spezie saranno disposte a tollerare tante trasgressioni, una più grave dell’altra? Saranno disposte a consentire l’oltraggio supremo? Saranno disposte a perdonare quell’indicibile, estrema ribellione che si chiama amore?
Chitra Banerjee Divakaruni, La maga delle spezie, Einaudi

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”Tu dichiari, amico mio, di non odiare gli ebrei, di essere semplicemente ‘antisionista’. E io dico: quando qualcuno attacca il sionismo, intende gli ebrei. E che cos’è l’antisionismo? È negare al popolo ebraico un diritto fondamentale che rivendichiamo giustamente per la gente dell’Africa e accordiamo senza riserve alle altre nazioni del globo. È una discriminazione nei confronti degli ebrei per il fatto che sono ebrei, amico mio. In poche parole, è antisemitismo… Lascia che le mie parole echeggino nel profondo della tua anima: quando qualcuno attacca il sionismo, intende gli ebrei, puoi starne certo.” M.L. King


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