fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza |
Diario
25 marzo 2007
VOI CREDETE AI SEGNI?
Io no. Eppure. L’altra sera, con un movimento maldestro e anche piuttosto assurdo, ho agganciato col manico della borsa una bellissima lattiera, che è caduta ed è andata in mille pezzi. Era un’antica ceramica inglese, che da trent’anni mi seguiva trasloco dopo trasloco, e che qui faceva bella mostra di sé sul mobiletto dell’ingresso, insieme alla teiera e a una tazza, tutte con relativo piattino. Io non sono una di quelle persone che rompono tutto quello che toccano. Avevo un’amica che dopo otto mesi di matrimonio era quasi arrivata alla fine del secondo servizio da dodici: dodici piatti piani, dodici piatti fondi, dodici piattini da frutta, dodici tazze da tè e dodici sottotazze, dodici tazzine da caffè e dodici sottotazze, dodici bicchieri da acqua, dodici da vino, dodici da liquore. In tutto duecentoquaranta pezzi, tutti distrutti in otto mesi. Io no, le cose che ho rotto in tutta la mia vita le conto su una mano sola. Ma l’altra sera ho agganciato la ceramica inglese e l’ho mandata a pezzi. Ho cercato di consolarmi pensando che nella vita c’è di peggio, dopotutto. Poi ho saputo che esattamente in quel momento il mio dolcissimo cuginetto Daniele era sotto i ferri: rottura dell’aorta. Era già successo quattro anni fa, e lo avevano ripescato per un pelo, con un intervento di una dozzina di ore seguito da due mesi di sala rianimazione, sempre intubato e sempre sotto morfina. Adesso è peggio. Tredici ore di intervento. Tutte in ipotermia, con timore di conseguenze, anche nel caso che se la cavi. Col cervello rimasto per qualche tempo senza ossigeno, e quindi timore di conseguenze anche lì, anche nel caso che se la cavi. Il caso che se la cavi, hanno detto, ha un dieci per cento di probabilità di verificarsi. Eppure, mi chiedo, il sacrificio di un’antica, quasi-preziosa, ceramica inglese decorata con un bellissimo paesaggio verde bosco non dovrebbe essere sufficiente al dio che presiede alle rotture? Trent’anni, dopotutto, sono un po’ pochi per andarsene, no?

barbara
| inviato da il 25/3/2007 alle 15:33 | |
|
|
|
|
blog letto 6307144 volte Reader
Atom
COSE VARIE
Indice
ultime cose
Il mio profilo
RUBRICHE
Diario
VAI A VEDERE
siti
foto e filmati
blog
.
I MIEI POST
Israele, documenti e riflessioni
Comunicati HonestReportingItalia
islam
donne
addii
ricorrenze
cose di ebrei
i miei libri
cose mie
cose così
chicche
post speciali
sveglia!
in Israele
Somalia
La luna e il suo bardo
ilblogdibarbara@gmail.com
Un proposito:
io vedo, io sento, io parlo.
Hadas Fogel, colona ebrea di mesi 3, giustiziata (sgozzata) a Itamar l'11 marzo 2011 dai combattenti per la libertà palestinesi


MEGLIO UN MURO OGGI
CHE UN ATTENTATO DOMANI
Ugo Volli

”Tu dichiari, amico mio, di non odiare gli ebrei, di essere semplicemente ‘antisionista’. E io dico: quando qualcuno attacca il sionismo, intende gli ebrei. E che cos’è l’antisionismo? È negare al popolo ebraico un diritto fondamentale che rivendichiamo giustamente per la gente dell’Africa e accordiamo senza riserve alle altre nazioni del globo. È una discriminazione nei confronti degli ebrei per il fatto che sono ebrei, amico mio. In poche parole, è antisemitismo… Lascia che le mie parole echeggino nel profondo della tua anima: quando qualcuno attacca il sionismo, intende gli ebrei, puoi starne certo.” M.L. King


Israele e il mondo arabo

Lo stato ebraico e il mondo islamico


.JPG)
Ruth Halimi – Émilie Frèche, 24 giorni La verità sulla morte di Ilan Halimi, Belforte
Trad. Barbara Mella, Elena Lattes, Marcello Hassan


Questo è Leone, e ha la bella età di tre ore
.JPG)
gatto sionista
Occhio alla piovra giudaica!



.jpg)
QUESTO BLOG È SIONISTA

.jpg)



... e invece niente
.gif)
Non riuscirete a fermarci!
.JPG)


.gif)

Anna Politkovskaja: non perdoniamo
e non dimentichiamo

Reduci dai campi di sterminio nazisti
.JPG) .JPG)
 

giù le mani dalle donne




Make love, not peace!


Poesia pura


questa sono io

questa è una cosa che amo

e questa è un'altra

Pillole di saggezza
Take it easy. But take it.
La miglior vendetta è la vendetta.

Sholem Aleichem
Cantico dei Cantici
ed. Belforte
traduzione di Sigrid Sohn e Barbara Mella

sessantenne d'assalto |
CERCA
|
|